
Quello familiare è un «sistema» che non può essere considerato come la somma delle singole individualità che lo compongono.
È un’unità, un insieme di parti in relazione tra loro che tendono ad un equilibrio che, auspichiamo, sia stabile e funzionale al benessere, tanto dell’insieme, quanto degli individui che ne fanno parte.
L’equilibrio si fonda sulla corretta definizione dei ruoli, sulla chiara comunicazione tra i membri, e sulla capacità di adattamento della famiglia ai cambiamenti della vita.
Quando uno o più elementi che contribuiscono ad una buona evoluzione del sistema non sono presenti, o si smarriscono a seguito di eventi esterni o interni al contesto, il benessere familiare è a rischio. In questi casi è possibile che uno o più componenti del sistema, spesso i figli, manifestino un sintomo che rappresenta l’esplicitazione del disagio dell’intera famiglia.
Dipendenze, comportamenti antisociali, problemi dell’alimentazione, fobia scolare, rabbia, sono alcune forme assunte dal sintomo. Così come altri disagi o conflitti interni possono manifestarsi in momenti particolari della famiglia, quali separazioni, lutti, nascita di un figlio, adozioni, nuove relazioni stabili di un genitore.
Il supporto psicologico familiare, in queste fasi, si caratterizza per la presenza, in terapia, dell’intero nucleo familiare o di parte di esso.
Attraverso la terapia si analizzano i ruoli, le alleanze, i confini del sistema familiare, e quali sono gli schemi ed i modelli di comunicazione.
L’obiettivo è comprendere, intanto, la modalità del malfunzionamento del sistema, cercando di riequilibrare le dinamiche relazionali e rimettendo in asse gli schemi familiari.