
La coppia non è uno status.
Vivere una situazione di coppia non deve rappresentare la fotografia di un istante della nostra vita.
La relazione tra due persone è un percorso, è un insieme di passaggi attraverso le difficoltà, è il processo di crescita attraverso il quale nell’altro scopriamo la bellezza ed i limiti della nostra umanità.
Accade, talvolta, che questo viaggio si interrompa. Quando questo avviene la coppia può avvitarsi in spirali di comunicazione non funzionale, di scarsa affettività, di un carico emotivo inappropriato.
Queste modalità relazionali sono fonte di stress, di dolore, sia a livello individuale che di coppia.
Il terapeuta, in questi casi, è chiamato a ripercorrere la storia del legame, attraverso la narrazione dei pazienti, a comprendere quali elementi hanno creato il «PATTO», ciò che blocca in questo momento la sua evoluzione e su quali elementi poterlo, eventualmente, rilanciare.
La terapia diventa, così, il luogo del rincontro, lo spazio dentro il quale riscoprire i propri bisogni, le proprie esigenze, i propri desideri.
È un’opportunità di cambiamento che può condurre all’effettivo rilancio della coppia, oppure all’addio. In quest’ultimo caso lo spazio terapeutico diventa cruciale per elaborare il lutto della separazione e il carico di sofferenza che la fine di una relazione porta con sé, sia per sé stessi, sia per quanti ne sono coinvolti indirettamente.
Al tempo stesso, la terapia può contribuire a rendere sereno il distacco, riducendo gli elementi di conflitto e aiutando la coppia, nel caso in cui ci siano figli, nel mantenimento o nella creazione di un nuovo patto genitoriale.