Aree di intervento

Individuale

La serenità con la quale affrontare le decisioni importanti, l’equilibrio verso il quale proviamo a tendere sono, spesso, minacciati da sentimenti di confusione, di disagio, di ansia, di tristezza, dei quali non sempre riusciamo a comprendere le origini.

Spesso proviamo a gestire da soli questo stato di malessere, senza riconoscere le difficoltà che tale sofferenza interna porta con sé, fino a quando il disagio arriva ad influenzare il nostro agire quotidiano e le relazioni di coppia, familiari, lavorative.

Riconoscere l’esigenza di un aiuto quando si avverte sofferenza emotiva è, di per sé, il primo passo verso il proprio benessere. Rivolgendosi ad uno psicologo/psicoterapeuta la persona esprime il proprio bisogno di supporto, che il terapeuta accoglie.

Lo spazio terapeutico diventa un momento di recupero e narrazione dei vissuti, di elaborazione delle fasi importanti del proprio percorso di vita, di espressione delle proprie emozioni, e di condivisione delle modalità con le quali cerchiamo di interpretare la nostra realtà.

Il terapeuta analizza i processi cognitivi, sensoriali ed emotivi, e come questi influenzano i pensieri, i comportamenti e le azioni del paziente, attribuendo loro un significato che sia condiviso dal terapeuta e dal paziente e che permetta a quest’ultimo di avviare un processo di auto-guarigione attraverso l’utilizzo delle vecchie e nuove risorse.

La terapia condurrà il paziente alla realizzazione del proprio benessere.

Coppia

La coppia non è uno status.

Vivere una situazione di coppia non deve rappresentare la fotografia di un istante della nostra vita.

La relazione tra due persone è un percorso, è un insieme di passaggi attraverso le difficoltà, è il processo di crescita attraverso il quale nell’altro scopriamo la bellezza ed i limiti della nostra umanità.

Accade, talvolta, che questo viaggio si interrompa. Quando questo avviene la coppia può avvitarsi in spirali di comunicazione non funzionale, di scarsa affettività, di un carico emotivo inappropriato.

Queste modalità relazionali sono fonte di stress, di dolore, sia a livello individuale che di coppia.

Il terapeuta, in questi casi, è chiamato a ripercorrere la storia del legame, attraverso la narrazione dei pazienti, a comprendere quali elementi hanno creato il «PATTO», ciò che blocca in questo momento la sua evoluzione e su quali elementi poterlo, eventualmente, rilanciare.

La terapia diventa, così, il luogo del rincontro, lo spazio dentro il quale riscoprire i propri bisogni, le proprie esigenze, i propri desideri.

È un’opportunità di cambiamento che può condurre all’effettivo rilancio della coppia, oppure all’addio. In quest’ultimo caso lo spazio terapeutico diventa cruciale per elaborare il lutto della separazione e il carico di sofferenza che la fine di una relazione porta con sé, sia per sé stessi, sia per quanti ne sono coinvolti indirettamente.Al tempo stesso, la terapia può contribuire a rendere sereno il distacco, riducendo gli elementi di conflitto e aiutando la coppia, nel caso in cui ci siano figli, nel mantenimento o nella creazione di un nuovo patto genitoriale.

Genitoriale

Il ruolo genitoriale si caratterizza per la sua complessità in quanto coinvolge la sfera individuale, di coppia, e relazionale.

Lo stesso ruolo necessita di una ristrutturazione dinamica ed emotiva sulla base dei cambiamenti legati alla crescita dei figli e alle modificazioni delle condizioni di contorno.

L’arrivo di un figlio, il suo sviluppo cognitivo ed emotivo, rappresentano, per il genitore, una novità di non facile gestione. Questa complessità affettiva, relazionale e comunicativa va sostenuta, talvolta, con un percorso di aiuto.

Il genitore è accompagnato nelle tradizionali fasi di allattamento, inserimento al nido, distacco e rientro al lavoro, insieme agli altri momenti caratteristici dell’età prescolare e scolare.

Allo stesso tempo, un aiuto specifico è necessario per quegli eventi di vita di fronte ai quali è possibile trovarsi, quali separazione o divorzio, diagnosi di malattie, comportamenti problematici dei figli, lutti, che mettono a dura prova l’equilibrio familiare.

Il sostegno alla genitorialità può riguardare sia la coppia che il singolo individuo, madre o padre, e si articola in una serie di sedute nelle quali, in fase iniziale, va compresa la criticità vissuta dai genitori per elaborare una strategia di intervento.

In una seconda fase vengono offerti ai genitori gli strumenti che permetteranno loro di migliorare la propria capacità di relazionarsi con il figlio, agevolando la comprensione dei suoi comportamenti, dei bisogni e dei vissuti emotivi.

Durante il percorso il genitore sarà chiamato a elaborare i propri vissuti stimolando una riflessione su di sé e sui propri atteggiamenti, anche rispetto ai modelli educativi di riferimento.

Al termine del percorso i genitori utilizzeranno al meglio le proprie risorse attivando le competenze pregresse e quelle acquisite.

Familiare

Quello familiare è un «sistema» che non può essere considerato come la somma delle singole individualità che lo compongono.

È un’unità, un insieme di parti in relazione tra loro che tendono ad un equilibrio che, auspichiamo, sia stabile e funzionale al benessere, tanto dell’insieme, quanto degli individui che ne fanno parte.

L’equilibrio si fonda sulla corretta definizione dei ruoli, sulla chiara comunicazione tra i membri, e sulla capacità di adattamento della famiglia ai cambiamenti della vita.

Quando uno o più elementi che contribuiscono ad una buona evoluzione del sistema non sono presenti, o si smarriscono a seguito di eventi esterni o interni al contesto, il benessere familiare è a rischio. In questi casi è possibile che uno o più componenti del sistema, spesso i figli, manifestino un sintomo che rappresenta l’esplicitazione del disagio dell’intera famiglia.

Dipendenze, comportamenti antisociali, problemi dell’alimentazione, fobia scolare, rabbia, sono alcune forme assunte dal sintomo. Così come altri disagi o conflitti interni possono manifestarsi in momenti particolari della famiglia, quali separazioni, lutti, nascita di un figlio, adozioni, nuove relazioni stabili di un genitore.

Il supporto psicologico familiare, in queste fasi, si caratterizza per la presenza, in terapia, dell’intero nucleo familiare o di parte di esso.

Attraverso la terapia si analizzano i ruoli, le alleanze, i confini del sistema familiare, e quali sono gli schemi ed i modelli di comunicazione.

L’obiettivo è comprendere, intanto, la modalità del malfunzionamento del sistema, cercando di riequilibrare le dinamiche relazionali e rimettendo in asse gli schemi familiari.

Donna

Nel mio percorso di studi e lavorativo ho sempre dedicato un’attenzione particolare alle specificità del mondo femminile.

Situazioni come quelle legate ad un aborto, all’infertilità, alla menopausa, alla depressione post-partum, alle violenze domestiche, agli abusi sessuali infantili generano ferite nel corpo e nell’anima di una donna che vengono spesso ignorate dai contesti familiari e sociali.

Il carico di sofferenza legato a questi traumi o a queste fasi di passaggio della vita, reso più intenso dalla vergogna e dalla paura di esplicitarlo, si manifesta in numerose forme che minano le fondamenta del benessere femminile.Il percorso psicologico offre uno spazio fisico ed emotivo per aiutare la donna a rielaborare i traumi, a potenziare le capacità personali e le risorse individuali per riuscire ad affrontare le sfide della vita e andare …

«oltre il trauma».

Separazione e Divorzio

L’accompagnamento durante la fase di separazione e divorzio è di fondamentale importanza per il benessere individuale dei componenti della coppia e dei figli.

Le scie di dolore, di sofferenza, di rabbia, di senso di colpa e di fallimento, che spesso la scelta di separarsi comportano, necessitano di uno spazio terapeutico «neutrale», dove i propri sentimenti possano essere accolti ed elaborati.

Compito del terapeuta è, innanzitutto, prendersi cura di queste emozioni causate dalla rottura del legame, per creare basi solide sulle quali progettare e costruire un nuovo patto genitoriale.

Gli incontri con il terapeuta hanno l’obiettivo di individuare modalità condivise di spiegazione ai bambini della separazione tra la mamma ed il papà, di favorire una comunicazione sana ed efficacie tra i genitori, di cercare un’intesa sulla organizzazione della vita quotidiana che garantisca una buona qualità di vita ai bambini.

Questo spazio può rappresentare anche un’opportunità per facilitare la comunicazione ai figli di nuove relazioni dei genitori o di accettazione di nuovi fratelli o sorelle.